30/10/2024 16:47:00

Nordio: 'Le banche dati vanno protette'. Piantedosi: 'La sicurezza in Italia non è a rischio, stop a messaggi fuorivianti'

Gli atti dell'inchiesta milanese: ricostruzioni diverse sulla mail di Mattarella. Incardinato al Senato il ddl sulla Commissione di inchiesta
Nordio: 'Le banche dati vanno protette'. Piantedosi: 'La sicurezza in Italia non è a rischio, stop a messaggi fuorivianti'

"La sicurezza in Italia non è a rischio, ci sono dei presidi da dover tenere fermi, degli alert da migliorare, c'è un'indagine, ma non è il caso di lanciare messaggi fuorvianti. Sono testimone del fatto che, ad esempio, le banche dati del Ministero dell'Interno si stanno rivelando sicure, non ci risultano hackeraggi dall'esterno. Certo, ci deve essere una gestione più attenta e meno incline a prestarsi ad utilizzi distorti". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, oggi a Campobasso per partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università del Molise.

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della giustizia Nordio al Question time. "Per il potenziamento dei servizi e dei sistemi cyber della pubblica amministrazione sono stati disposti, dall'Agenzia per la cybersecurity nazionale, finanziamenti complessivi per oltre 715 milioni di euro. Tali risorse hanno riguardato gli esercizi finanziari dal 2022 al 2024 e interesseranno anche i successivi esercizi 2025-2026, i fondi Pnrr per un totale di 376 milioni e i fondi della strategia nazionale cyber per 339 milioni. Progetti di potenziamento delle difese cyber delle pubbliche amministrazioni, di cui 113 Pa locali e 54 Pa centrali, sono rivolti al potenziamento delle difese perimetrali e alla costituzione del Soc (Security operation center) per il monitoraggio oltre ad azioni di potenziamento di consapevolezza della minaccia in ambito cyber security per i componenti della Pa". "Stiamo investendo una serie di cifre molto importanti per realizzare la sicurezza contro gli attacchi hacker, nella consapevolezza che tutto il mondo è stato trovato impreparato di fronte all'aggressione dell'hackeraggio, proprio perché i malintenzionati un po' in tutti i settori, agiscono e intervengono sempre prima che lo Stato si munisca della normazione necessaria e sufficiente per controllarli, poi arriverà un momento, e per noi è un momento molto vicino in cui riusciremo a controllarli del tutto". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al question time alla Camera, il quale ha aggiunto: "è un problema che noi cerchiamo adesso di risolvere".

Dalla maxi informativa dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese e dalla richiesta di custodia cautelare della Dda emergono due ricostruzioni diverse sul caso della email del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di cui si è parlato nei giorni scorsi nell'inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali.
 

Da un lato, infatti, nell'annotazione degli investigatori si parla di un'operazione del gruppo guidato da Nunzio Samuele Calamucci, l'hacker della banda, per far dimettere l'ad di una società, la Linea Verde. Operazione che sarebbe passata anche dall'invio a "vari indirizzi", da un "account di posta interno all'azienda", di una serie di mail, come se partissero da un "dipendente anonimo" che voleva denunciare delle "irregolarità" all'organismo di vigilanza. Mail inviate, tra gli altri, anche, scrivono i carabinieri, all'indirizzo della "Presidenza della Repubblica ed al Presidente Sergio Mattarella".
    Nella richiesta di custodia cautelare, come già emerso, invece, quelle stesse intercettazioni del 13 ottobre del 2022 tra Calamucci e Carmine Gallo, l'ex superpoliziotto, fanno scrivere alla Dda che i due "lasciano intendere di aver intercettato, per il tramite di un gruppo denominato 'Campo Volo', un indirizzo email assegnato alla massima carica dello Stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, o comunque di essersi riusciti, sempre attraverso lo stesso gruppo, a utilizzare abusivamente o a clonare il predetto account".
    Gli inquirenti, da quanto si è saputo, comunque, andranno avanti nelle indagini anche su questo fronte con l'analisi di tutti i dispositivi sequestrati con arresti e perquisizioni del 25 ottobre. 

In quella conversazione di due anni fa, scrivono i carabinieri, tra Gallo e Calamucci, quest'ultimo spiega "di aver inviato con un account @lineaverde.it una serie di e-mail (anonime) a varie indirizzi tra cui quello del Presidente della Repubblica". Così gli investigatori interpretano le frasi dell'hacker: "Gli faccio sì guarda che noi l'abbiamo spedita a venti persone, più tre mail, una mail intestata a Mattarella, con nome e cognome (...) che se vanno a vedere l'account è intestato al Presidente della Repubblica".

I carabinieri riportano anche una conversazione tra Calamucci e Massimiliano Camponovo, tra gli arrestati, nella quale il primo "informa il collega, che l'Amministratore Delegato di 'Linea Verde Spa' si è dimesso grazie alle loro attività di 'destabilizzazione'". Camponovo chiede "se i problemi sono scaturiti a seguito delle missive anonime da loro inviate". Calamucci spiega che "il merito non è stato delle lettere anonime, ma bensì di alcune e-mail da lui inviate utilizzando un account di posta interno all'azienda 'dimmidisì' e @lineaverde.it e fingendosi un dipendente anonimo che denunciava all'organismo di vigilanza le irregolarità". E spiega di "aver inviato le mail anche alla Presidenza della Repubblica", minacciando di "denunciare tutti". In un'altra intercettazione, si legge ancora, Calamucci "anche un po' divertito conferma quanto detto precisando a quali indirizzi mail sono state inviate". E dice: "a due sono arrivate @lineaverde.it e a un altro gli è arrivato lineaverde@lineaverde.it...".

  

In Conferenza dei Capigruppo "è stato deciso di incardinare in Commissione Affari Costituzionali il nostro disegno di legge, a mia prima firma, per istituire una Commissione d'inchiesta sull'attività di dossieraggio emersa dall'inchiesta in corso a Milano". Lo ha detto al termine della riunione dei Capigruppo il presidente dei senatori di Italia Viva Enrico Borghi conversando con i cronisti.

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