Turismo invernale, dormire in montagna costa il 12.7% in più
In linea con il trend degli ultimi
cinque anni in Italia, anche nel 2024 si registra un aumento
della tariffa media giornaliera (Adr, Average Daily Rate) per le
camere d'albergo, anche se a ritmi più bassi rispetto al
passato: +4% sul 2023. In particolare, cresce l'Adr nelle
località montane, +8,9%, raggiungendo quota 175,6 euro per una
camera doppia con trattamento B&B. Seguono gli hotel in zone di
mare (+3,1%), le città (+2,2%) e il lago (+2,0%). Anche per
quanto riguarda la stagione invernale alle porte, nel periodo
tra dicembre 2024 e marzo 2025, la montagna è protagonista con
+12,7% di tariffa media, arrivata a 225,7 euro, e occupazione
già acquisita al 52,1% (+4% sul 2023).
È quanto emerge da un'analisi presentata dalla società di
consulenza AlbergatorePro in occasione del vertice annuale degli
albergatori professionisti in corso a Riccione.
Si registra una crescita incoraggiante anche nelle città, con
+2,9% di occupazione e 117,4 euro di tariffa, +8,7%. Il podio
delle destinazioni più scelte dai turisti amanti della montagna
è composto da: Madonna di Campiglio, Courmayeur e Bormio.
Scenario simile anche per il solo periodo natalizio, tra il 22
dicembre e il 5 gennaio, con l'Adr in montagna che sale del
+10,7% sull'anno scorso e raggiunge quota 337,3 euro e
occupazione già acquisita al 65%. In città il 27,6% delle stanze
è già prenotato, +6,7% rispetto allo stesso periodo di
osservazione del 2023, e la tariffa media arriva a 125,2 euro,
+7,6% rispetto all'anno scorso.
"Questi dati ci restituiscono due consapevolezze: si
consolida la cosiddetta 'luxification' del settore turistico,
con l'aumento delle strutture di lusso e dei servizi di alta
gamma per soddisfare una domanda sempre più importante,
specialmente dall'estero, e si allarga la forbice tra segmento
altospendente e bassospendente, assistendo così a una lenta ma
inesorabile scomparsa della fascia intermedia", spiega Gian
Marco Montanari, amministratore delegato di AlbergatorePro.