Caracas, senz'acqua e luce i rifugiati nell'ambasciata argentina
Il governo di Nicolas Maduro ha
interrotto la fornitura di acqua potabile ai sei richiedenti
asilo dell'opposizione nell'ambasciata argentina a Caracas, in
un assedio che ha lasciato senz'acqua ed elettricità la sede
diplomatica sotto protezione brasiliana.
Secondo i richiedenti asilo - stretti collaboratori della
leader dell'opposizione María Corina Machado - l'assedio della
polizia sta durando oramai da più di 90 ore, di cui 40 senza
elettricità.
Pedro Urruchurtu, coordinatore delle relazioni internazionali
del partito Vente Venezuela, attraverso il suo account X, ha
dichiarato che oggi pomeriggio gli agenti che circondavano la
residenza dell'ambasciata hanno impedito l'accesso a
un'autocisterna che trasportava acqua potabile. Poche ore prima,
gli agenti venezuelani avevano rimosso i fusibili per l'allaccio
elettrico, secondo quanto ha denunciato Vente Venezuela: "la
sede diplomatica è senza corrente. Questa è una violazione delle
convenzioni internazionali".
L'ex deputato Omar Gonzalez, uno dei sei rifugiati, afferma
che le ultime azioni del governo di Maduro contro l'ambasciata
argentina sono "l'ennesima grave violazione dei diritti umani e
dello status diplomatico di noi richiedenti asilo".
I sei leader oppositori, tra cui il braccio destro di María
Corina Machado nella campagna elettorale del 28 luglio scorso,
Magalli Meda, sono rifugiati nell'ambasciata da marzo per
evitare di essere imprigionati come accaduto a quasi tutti i più
stretti collaboratori di Machado e ai leader del suo partito.