Castellone: 'Che le carceri divengano luogo di rieducazione e di futuro'
"Oggi Papa Francesco apre una Porta Santa nel carcere di Rebibbia. Un messaggio potentissimo, soprattutto dopo un anno difficile come il 2024: l'anno nero per le carceri italiane. L'Italia ha il numero più alto di sempre di suicidi: ad oggi, 89 persone si sono tolte la vita, persone che avrebbero dovuto essere prese in custodia dallo Stato. Non solo i detenuti, ma anche gli agenti penitenziari si tolgono la vita. Il corpo di polizia penitenziaria ha il tasso di suicidi più alto tra le forze dell'ordine in Italia. Questo non può accadere in un Paese civile come il nostro". Così scrive in una nota, a commento dell'apertura della Porta Santa nel carcere di Rebibbia, la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone (M5s). "Secondo i dati del CNEL, chi riceve formazione e lavoro in carcere ha una recidiva del 2%, contro il 68,7% di chi non ha accesso a queste opportunità. Trasformiamo le nostre carceri in luoghi di riscatto e rieducazione. Che l'apertura di questa Porta Santa sia un simbolo di speranza, per trasformare davvero le carceri in luoghi di rieducazione e futuro.". "Nel 2002 era stato il Santo Padre Karol Wojtyla, nel corso della sua visita pastorale alle Camere, a chiedere un atto di clemenza per i detenuti. Oggi Papa Francesco aprendo la Porta Santa a Rebibbia ha parlato di atto di amnistia, auspicando che le istituzioni promuovano un'attenta analisi della situazione carceraria. Noi, da tempo, denunciamo una situazione delle carceri che non risponde più alle istanze costituzionali, delle leggi nazionali, europee e internazionali, e chiediamo un atto di buon governo sottolineando l'urgenza di un ampio dibattito parlamentare che possa arrivare a trovare soluzioni concrete per porre fine con immediatezza a tale violazione di legalità". Lo dichiarano in un comunicato Maurizio Turco e Irene Testa, segretario e tesoriere del Partito Radicale. "La sostanza delle cose proposte dal Partito Radicale e da Papa Francesco coincidono - sottolineano Turco e Testa - partendo da visioni che solo parzialmente possono sembrare contrapposte, ma non c'è alcuna contrapposizione tra le nostre conclusioni laiche e quelle della Chiesa su questo: da ogni lato la si analizza, la grave situazione che è insieme di flagrante e continuata illegalità, e moralmente e cristianamente, universalmente, ingiusta, richiede soluzioni giuste, costituzionali e d'emergenza: l'amnistia, l'indulto. Non ci si faccia più, dunque, scudo con la demagogia di soluzioni che pretendono di coniugare sicurezza e civiltà della pena, restituendo solo simulacri dell'una e dell'altra. È al Parlamento che è affidato in questo Paese il compito di prendere tali decisioni responsabili, e i partiti non possono continuare a fare melina con il mero assillo di salvaguardare il proprio consenso". "Solo dopo una siffatta decisione si potrà parlare di riforme, di quelle riforme che devono servire a ridare dignità all'essere umano, a quegli uomini e a quelle donne che oggi scontano una pena barbara e incivile non prevista dai codici o dai regolamenti, ma perpetrata quotidianamente a causa di un sistema impazzito, saturo, opaco, che non riesce, nello stato di illegalità in cui è condannato, a fare a meno di rendersi violento e che concorre a sprofondare nell'inciviltà il Paese intero", concludono il segretario e la tesoriera dei Radicali. "La decisione del Papa di aprire la porta Santa a Rebibbia impegna tutti noi ad affrontare il tema carceri. Che fare? Intervenire sulla carcerazione preventiva, pena in comunità per i tossicodipendenti, più giudici di sorveglianza e agenti della Penitenziaria. La pena è privazione della libertà, non della dignità": lo scrive in un messaggio su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.