Olio spacciato per extravergine, sequestrati 180 quintali
La Guardia di finanza, nel corso
di un'operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di
Catanzaro, ha sequestrato 18 quintali di olio d'oliva, per un
valore di oltre duecentomila euro, spacciato e venduto come
extravergine ma risultato di qualità inferiore.
L'indagine che ha portato al sequestro è stata condotta
congiuntamente dai Comandi provinciali della Guardia di finanza
di Catanzaro e di Barletta-Andria-Trani e dall'Ispettorato
centrale della tutela della qualità e repressione frodi (Icqrf)
dei prodotti agro alimentari del ministero dell'Agricoltura,
Sovranità Alimentare e delle Foreste. In particolare, i
Finanzieri ed i funzionari dell'Icqrf avevano intrapreso
attività ispettive nelle sedi di due aziende, nelle province di
Catanzaro e Barletta Andria Trani, eseguendo un riscontro
quantitativo ed un campionamento del prodotto detenuto al fine
di determinarne la qualità in ragione di quanto riportato
sull'apposito registro telematico. L'olio in possesso del
produttore catanzarese, contenuto in tre cisterne e facente
parte di un'ingente quantità destinata all'azienda pugliese e
già in parte a questa consegnata, era stato catalogato quale
olio extra vergine Bio, mediante la compilazione del registro
telematico Sian, obbligatorio per le aziende del settore.
"L'intervento della Guardia di finanza e dell'articolazione
del ministero dell'Agricoltura, specializzato nella repressione
delle Frodi agroalimentari, e le successive attività tecniche di
accertamento - è detto in un comunicato - hanno consentito di
appurare come il prodotto non rispondesse affatto alle
caratteristiche chimiche ed organolettiche previste per tale
qualità, ma risultasse, di fatto, olio vergine e lampante, non
commestibile e caratterizzato da un eccessivo grado di acidità,
oltre che potenzialmente pericoloso per la salute dei
consumatori". Il titolare della ditta individuale in cui era
custodito l'olio sequestrato è stato denunciato dalla Guardia di
finanza alla Procura della Repubblica di Catanzaro per i reati
di frode nell'esercizio del commercio e vendita di sostanze
alimentari non genuine.