29/12/2024 19:32:00

Colpito un altro ospedale a Gaza. Quinto neonato morto di freddo

Netanyahu operato alla prostata
Colpito un altro ospedale a Gaza. Quinto neonato morto di freddo

Ancora un ospedale nella Striscia di Gaza trasformato, secondo Israele, in un centro di comando di Hamas e quindi entrato nel mirino dell'esercito. Anzi due. Dopo aver arrestato negli ultimi giorni centinaia di persone all'ospedale Kamal Adwan nel nord della Striscia, nelle ultime ore le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno prima colpito l'ospedale al-Ahli a Gaza City e poi l'al-Wafaa, nella parte occidentale della città, provocando in quest'ultimo caso la morte di almeno sette persone e il ferimento di diverse altre, secondo quanto reso noto dalla locale Protezione civile.

   Allo stesso tempo, nel 450mo giorno di guerra il freddo ha causato nella Striscia un'ennesima morte in culla, uccidendo un neonato, Juma al-Batran, di appena 20 giorni, e segnando così il quinto decesso del genere a Gaza in una settimana. "Non c'è elettricità. L'acqua è fredda e non c'è gas, riscaldamento o cibo", ha detto ad Al Jazeera disperato il padre del bimbo, Yahya al-Batran. "I miei figli - ha aggiunto - stanno morendo davanti ai miei occhi e a nessuno importa. Juma è morto e temo che il suo fratello gemello Ali possa seguirlo".

   E mentre l''ufficio stampa governativo di Gaza afferma che a partire dalle prossime ore sono previste altre forti piogge, aggravando così la sofferenza di due milioni di persone confinate nella Striscia, molte delle quali sono prive di un riparo adeguato, Ahmed Alfarra, medico nel reparto maternità dell'ospedale Al Tahreer di Khan Younis afferma che ogni giorno deve registrare cinque o sei casi di ipotermia nei neonati.

   Anche il premier israeliano Benyamin Netanyahu, avrà peraltro in questi giorni a che fare di persona con un ospedale. Il suo ufficio ha infatti reso noto che, a causa di una infezione alle vie urinarie diagnosticata mercoledì scorso, il premier deve essere operato alla prostata e ha pertanto chiesto che vengano annullate le tre udienze programmate per questa settimana nel processo a suo carico per corruzione. Richiesta poi accolta dal Tribunale distrettuale di Gerusalemme.

 

 

 

   Frattanto, il ministero della Salute ha elaborato un rapporto per l'Onu sulla base delle testimonianze degli ostaggi israeliani che sono stati rilasciati grazie ad un accordo del novembre 2023 e di coloro che sono stati salvati dall'Idf. Un documento che descrive in dettaglio come coloro che erano tenuti prigionieri siano stati picchiati, affamati e umiliati, nonché come gli abusi che sono stati costretti a subire abbiano avuto un impatto sulla loro salute mentale e fisica anche molto tempo dopo la loro liberazione. Tra le altre cose, riferisce il Times of Israel, vi si legge che due ostaggi, appena adolescenti, sono stati costretti a compiere atti sessuali l'uno sull'altro e che sono stati vittime di abusi sessuali da parte dei loro rapitori.

   Prosegue intanto anche su altri fonti l'azione militare israeliana. L'Osservatorio siriano per i diritti umani riferisce che undici persone sono morte in seguito ad una potente esplosione di un deposito di armi dell'ex regime nel pressi di Damasco e con ogni probabilità si tratta del risultato di un nuovo raid israeliano. Allo stesso tempo, in Libano, l'esercito israeliano ha informato la Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) "che la sicurezza delle forze di pace non può essere garantita nelle vicinanze di Taybe e che le pattuglie dovrebbero evitare questa zona". Davanti all'ennesimo monito dell'Idf, Kandice Ardiel, vicedirettrice dell'ufficio stampa dell'Unifil, ha ricordato che ai sensi della risoluzione 1701 dell'Onu, è necessario garantire la sicurezza e la libertà di movimento dei soldati delle Nazioni Unite in tutta l'area delle operazioni nel sud del Libano.

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