Cecilia Sala in isolamento, dorme per terra con luce accesa h24
Nessun materasso ma solo due coperte:
una da poggiare a terra per dormire e una per proteggersi dal
freddo pungente di Evin. Cecilia Sala, la giornalista italiana
arrestata in Iran lo scorso 19 dicembre, ha raccontato le sue
condizioni alla famiglia, come riportano alcuni quotidiani.
La giornalista è in isolamento, non vede nemmeno le guardie:
il cibo le arriva da una fessura della porta. Non corrisponde al
vero il fatto che abbia ricevuto un pacco con generi alimentari,
prodotti per l'igiene e libri, libri che non può leggere perché
gli occhiali da vista le sono stati sequestrati. La luce al neon
è accesa nella sua cella per tutto il giorno e tutta la notte.
I genitori, che hanno potuto sentire la figlia dopo giorni di
isolamento, raccontano che la figlia è molto provata e che ha
spesso ripetuto nel corso della telefonata: "Bisogna fare molto
in fretta".
Cecilia Sala è in regime di isolamento completo da quindici
giorni, non ha contatti 'visivi' con nessuno dal giorno del suo
arresto, il 19 dicembre a
Teheran. E' quanto si legge in un articolo pubblicato online da
Il Post, giornale per cui lavora il compagno di Cecilia, Daniele
Ranieri, che descrive le condizioni di detenzione della
giornalista nel penitenziario di Evin nella periferia della
capitale iraniana.
Sala ha visto soltanto l'ambasciatrice italiana in Iran,
Paola Amadei, per trenta minuti il 27 dicembre. "La cella
d'isolamento - si legge sul sito -è un modo di detenzione
usato nelle carceri per punire i detenuti, perché non vedere
nessuno per periodi di tempo prolungati genera sofferenza, ansia
e una forte sensazione di disagio. L'isolamento è da sempre uno
strumento per fare pressione psicologica sui prigionieri. In
Italia la legge dice che l'isolamento punitivo non può durare
più di quindici giorni".