Dal silenzio alla gioia, la famiglia orgogliosa di Cecilia
La telefonata è arrivata sul cellulare dopo ventuno giorni, seguita dalla commozione che blocca le parole. Cecilia Sala è libera e solo adesso lo è anche il pianto dei genitori. Ad informarli è stata la premier Giorgia Meloni. "Sono orgoglioso di mia figlia. Se si sente la voce rotta è perché non vedevo l'orizzonte", confessa solo ora Renato Sala, papà della giornalista arrestata a Teheran lo scorso 19 dicembre. È lo stesso che dieci giorni fa trattenendo qualsiasi emozione ringraziava "tutti per l'attenzione" nei confronti della figlia, prima di chiudersi in un doveroso silenzio. Poi in queste ore è cambiato tutto. "Cecilia ha avuto capacità e compostezza - spiega - . Ho pianto tre volte nella mia vita e nei suoi giorni di prigionia l'ho sentita tre volte. In questo periodo ho avuto l'impressione di una partita a scacchi, ma i giocatori non erano soltanto due. A un certo punto la scacchiera si è affollata e questo ha creato forti timori in un genitore come me, che purtroppo ignora le mosse". Ma adesso "questa parentesi si è chiusa. Papà ti voglio bene", ha detto la reporter al padre abbracciando i familiari dopo il suo atterraggio a Ciampino. E in serata cenano assieme anche alla madre, in un momento che fino a qualche ora fa sembrava impensabile potesse avvenire così presto. La mamma, Elisabetta Vernoni, ricorda invece nel podcast di Chora Media le prime parole della figlia al telefono: "Avevo appena saputo della sua liberazione da Giorgia Meloni, ero già sul taxi, mi ha chiamato Cecilia e mi ha detto: 'Mamma sto tornado a casa'. Stavolta era la voce di Ceci di sempre. Diversa da quella che avevo sentito quando era in carcere. Con Daniele (il suo compagno) stavamo programmando il prossimo pacco per lei ma avevo il sentore che l'avrebbero liberata a breve". Lo scorso 29 dicembre - scrive il Post - Musk aveva ricevuto informazioni direttamente dalla famiglia. Dopo che Meloni aveva visitato Trump e la vicenda di Sala sembrava vicina a sbloccarsi, la madre di Sala aveva ringraziato Musk tramite il suo portavoce italiano, Andrea Stroppa, attribuendogli un ruolo negli eventi e dicendogli che in una sua prossima visita in Italia avrebbe cucinato a Musk un piatto della cucina italiana a sua scelta. Musk le ha risposto, sempre attraverso Stroppa, che mangerà qualsiasi cosa preparerà per lui Vernoni. Poco dopo il suo rientro in Italia, Cecilia ha inviato ai suoi colleghi di Chora Media un breve messaggio vocale: "Ciao, sono tornata". Ma il primo abbraccio una volta atterrata all'aeroporto di Ciampino è stato per il compagno Daniele Raineri: "Sono stato felicissimo di averla vista arrivare, l'ho trovata bene ma provata e stanca. Ci sono due protagoniste in questa storia, una è Cecilia Sala e l'altra è Giorgia Meloni". Di sicuro è una reporter che già altre volte ha fronteggiato il rischio: "L'ho sentita a disagio in Ucraina e Afghanistan ma questa volta è stata durissima, anche perché un genitore non riesce a immaginare quando finisca e come finisca una vicenda del genere", dice il padre Renato. Lui, che di professione è un manager bancario, racconta: "La mia speranza, essendo lei molto brava anche in matematica, era che intraprendesse una carriera nel Fondo monetario internazionale. E invece ha intrapreso quella del giornalismo: è tosta, una donna con le palle. Il suo è un tipo di lavoro che crea complessità, ma non le ho mai rotto le scatole per questo". Poi il ringraziamento all'intelligence italiana e al governo, in particolare al titolare della Farnesina: "Fortunatamente io e Antonio Tajani abbiamo abitato per dodici anni a due passi l'uno dall'altro e c'è stata una frequentazione trasformata in un'amicizia. Il conforto di un'informazione, pur tutelata ma diretta e immediata, indubbiamente ha aiutato molto".