Gava, nostra sfida è fare cultura ambientale nel Paese
"E' mancata una cultura ambientale in
questo Paese" ma dopo l'attacco della Russia all'Ucraina "è
partita una sfida a fare cultura ambientale in tutti i settori".
Lo ha detto il vice ministro all'Ambiente e alla sicurezza
energetica, Vannia Gava, intervenendo al convegno "Ambiente e
Transizione Energetica: il ruolo chiave degli Energy Manager",
organizzato dal Consorzio Universitario Humanitas e
dall'Università Telematica San Raffaele Roma.
"Dopo l'attacco della Russia all'Ucraina ci siamo resi conto
di quanto eravamo vulnerabili, dipendenti da una fonte e da uno
Stato, e siamo partiti subito con la diversificazione delle
fonti" di approvvigionamento, "con i fondi per abbassare le
bollette alle imprese e alle famiglie" ha ricordato Gava
osservando che dopo lo scopèpio della guerra "ci siamo resi
conto di quanto e come si possono risparmiare i consumi
domestici". Come cittadini, ha aggiunto il vice ministro, "è
importante avere la consapevolezza dell'uso razionale di tutte
le risorse".
A proposito della figura dell'Energy manager - su cui il
direttore generale del Consorzio universitario Humanitas Antonio
Attianese ha annunciato un master secondo livello - il vice
ministro ha detto che "è fondamentale non solo nella prospettiva
dei green jobs ma perché mette insieme una serie di tasselli
dall'efficientamento energetico al risparmio energetico per cui
è parte fondamentale dello sviluppo sostenibile.
Gava ha quindi assicurato "il supporto del ministero che darà
linee guida e continuerà a dare fondi" per sostenere
"l'efficientamento, le Comunità energetiche, la promozione del
Gppa, Green power purchase agreement", e "facciamo parte di
collegamento". Sul territorio, ha concluso, "va continuato il
lavoro di cultura amibientale, per far capire che tutte le fonti
energetiche non sono infinite e che c'è la diversificazione".