Sammontana vede raddoppio fatturato al 2028. Resta ipotesi Ipo
Sammontana punta a un raddoppio del
fatturato entro il 2028 e non accantona il progetto dello sbarco
in Borsa, anche se potrebbe volerci ancora qualche anno. Dopo
l'ok dell'Antitrust alla fusione con Forno d'Asolo, e
l'ingresso del fondo Investindustrial con una quota di
minoranza, Sammontana resta concentrata "sull'integrazione e
sullo sviluppo di questi anni, poi fra qualche anno capiremo
come muoverci nel futuro percorso", spiega Alessandro Angelon,
ceo del gruppo industriale nato dalla partnership tra Sammontana
e Forno d'Asolo e Bindi Dessert, a margine della conferenza
stampa di presentazione del nuovo piano strategico. Rispetto
alla quotazione, "forse oggi è un po' prematuro parlarne, direi
che siamo pronti sicuramente a fare un po' di lavoro per portare
l'azienda dove deve arrivare. Poi credo che non sia una cosa
esclusa, potrebbe essere una cose fattibile entro 2028-2029", ha
commentato Angelon.
"Dall'unione" con Forno d'Asolo "abbiamo creato un gruppo che
supera i 900 milioni di euro, ci avviciniamo al traguardo del
miliardo. Abbiamo un obiettivo di lungo termine di raddoppio del
fatturato: parliamo di 5 anni che è il nostro piano che stiamo
seguendo. Quindi un raddoppio vuol dire che nei prossimi 5 anni
dovremo lavorare sodo per far sì che questi numeri arrivino", ha
spiegato Angelon evidenziando gli obiettivi di gruppo, che
arriveranno a seguito di "una serie di azioni molto importanti,
che vanno dallo sviluppo dell'Italia dove siamo già leader ma
possiamo fare ancora molto nel mercato ad esempio dell'hoReCa
dove siamo molto ben presenti con tutti i nostri marchi e
prodotti della pasticceria e prodotti da forma surgelati".
Tra i piani di Sammontana vi è poi lo sviluppo
dell'internazionalizzazione: "Ad esempio - continua il ceo -
crediamo che il marchio 'Sammontana Gelati all'italiana' possa
essere un marchio fantastico da poter internazionalizzare,
quindi far sì che questo brand possa avere un grande futuro
negli Stati Uniti, piuttosto che in Francia, piuttosto che in
Germania o nei Paesi di lingua tedesca. Punteremo molto a far sì
che il marchio possa prosperare anche in questi mercati".