Giulio Cesare di Händel al Teatro Alighieri di Ravenna
La stagione d'opera 2025 del
Teatro Alighieri di Ravenna si apre il 17 gennaio alle 20.30
(replica il 19 alle 15.30) con un nuovo allestimento di Giulio
Cesare di Georg Friedrich Händel con la direzione musicale di
Ottavio Dantone, sul podio dell'Accademia Bizantina, e la regia
di Chiara Muti.
Frutto di un'ampia coproduzione che coinvolge i teatri di
Modena, Piacenza, Reggio Emilia, Lucca e Bolzano dove verrà
presentata nelle prossime settimane, Giulio Cesare è immersa in
uno spazio metafisico (le scene sono di Alessandro Camera) le
cui tinte ricordano l'oro delle sabbie e dei metalli preziosi
d'Egitto e degli enigmatici volti delle maschere dei faraoni: il
ruolo del titolo è affidato a Raffaele Pe, mentre Cleopatra è
Marie Lys. Delphine Galou veste i panni della moglie di Pompeo,
Cornelia, mentre Tolomeo, fratello e rivale di Cleopatra per il
trono d'Egitto, è Filippo Mineccia.
"Il Giulio Cesare è un'opera che tutti dovrebbero conoscere,
perché rappresenta la perfetta simbiosi tra storia e mito e la
massima armonia tra musica e teatro - dichiara Ottavio Dantone.
- Il capolavoro di Händel affascina per la particolare varietà
di timbri e colori: arpa, tiorba, viola da gamba, oboi, flauto e
corno impreziosiscono l'orchestra, accompagnando i molteplici
caratteri dei personaggi".
Il Cesare barocco è "un simbolo di marmorea giustizia e
temperanza - aggiunge Chiara Muti. - Non ha nulla di ambivalente
e si disumanizza per glorificare, nell'apoteosi di Roma, le
virtù dell'illuminato monarca", vale a dire Giorgio I e la nuova
dinastia regnante degli Hannover, a cui il compositore intendeva
rendere omaggio con l'opera presentata proprio al King's Theatre
di Londra il 20 febbraio del 1724.