Carlo Lucarelli, 'racconto perché la diversità fa paura'
(di Laura Valentini)
Cos'hanno in comune Robert Schumann,
Nerone, la psichiatra Madeleine Pelletier, Camille Claudel e
Giovanna di Castiglia? A raccontarlo, spiegando perché i
contemporanei di questi e altri personaggi celebri li credevano
squilibrati se non del tutto pazzi, sarà 'La nave dei folli.
Oltre la ragione', docuserie Sky Exclusive con Carlo Lucarelli.
in onda ogni settimana dal 20 gennaio su Sky Arte.
Lucarelli nell'incipit di ogni puntata ricorda come
nell'antichità coloro che non ubbidivano alle convenzioni
sociali venivano abbandonati a bordo di una nave che li tenesse
lontani dalla città, senza possibilità di ritorno sulla
terraferma."Il filo rosso che unisce i protagonisti di queste
sei puntate - spiega lo scrittore all'ANSA - è la capacità che
questi personaggi hanno di vedere le cose in modo diverso, di
comportarsi in modo diverso e la reazione della società che
censura questo tipo di esistenza e di visione: suscitando la
reazione naturale di chiedersi 'perché sono io folle, non sarai
folle tu?'".
Lo stigma della diversità si è attenuato nel tempo: "Prima
mancavano del tutto gli strumenti e quindi c'è sempre stato un
atteggiamento irrazionale nei confronti della diversità, con
tutti pronti a bollare alcuni atteggiamenti come ossessioni o
isteria. Poi - spiega - sono arrivate intuizioni importanti nel
campo della medicina e della psichiatria che hanno cambiato in
parte le cose: quando ero piccolo. un bambino che non riusciva a
stare fermo o che non andava bene a scuola veniva messo in una
classe 'differenziale', volevano metterci anche me in seconda
elementare... Ora sono saltate fuori sigle che spiegano meglio,
c'è forse un disturbo dell'attenzione ma non vuole dire che sei
un bambino matto, c'è un problema, magari piccolo". Viceversa
bollare gli oppositori come folli o pazzi da partedelle
dittature è stato sistematico, dice Lucarelli, "un atteggiamento
che c'era ai tempi del fascismo e dell'Unione sovietica, lo
abbiamo visto un po' ovunque".
Il racconto di Lucarelli, che dedica una puntata anche a un
episodio che vede protagonisti Cesare Lombroso e Lev Tolstoj
("mi piacerebbe in futuro fare uno spin off di entrambi") scava
in profondità per capire le motivazioni dietro a operazioni di
damnatio memoriae come quella ai danni di Nerone, o di
screditamento totale fatte, in vita, per personalità vittime di
giochi di potere o di una sensibilità troppo moderna. Le donne
sono state forse i principali bersagli: "Sicuramente c'è una
forte differenza tra come veniva percepito un uomo che si
vestiva in modo strano o che non si sposava o non faceva figli
rispetto a una donna che faceva lo stesso: lui era un
eccentrico, lei una pazza".
Il racconto della Nave dei Folli è arricchito da
ricostruzioni storiche animate che uniscono illustrazioni
digitali e proiezioni analogiche e dalle testimonianze di
esperti e studiosi, tra cui lo psicoterapeuta Michele
Mezzanotte, Cathy La Torre, avvocata e attivista, Paolo
Mazzarello, storico della medicina, Francesca Cavallini,
psicologa, Gaspare Palmieri, psichiatra e psicoterapeuta.
"I personaggi protagonisti di queste sei puntate sono stati
scelti a partire da un elenco vastissimo, che mi ha proposto
l'autore Donato Dallavalle, sono tutti diversi l'uno dall'altro
e hanno esercitato la loro 'follia' in campi differenti"
conclude Lucarelli. "Ce ne sono tanti altri di cui mi piacerebbe
parlare: spero che quest'avventura continui".