Smentito il rinvio degli Oscar, slittano i Critics
La cerimonia degli Oscar è ancora in programma il 2 marzo, ma col bilancio dei morti al rialzo e migliaia di persone senza casa, la notte delle stelle mai come oggi è sembrata in bilico. Secondo il tabloid britannico Sun, l'appuntamento per divi e dive sul tappeto rosso del Dolby Theater è più in forse che mai, anche se, stando a fonti citate dall'Hollywood Reporter, l'ipotesi di un forfait da annunciare nei prossimi giorni è assolutamente campata per aria. Sarebbe la prima volta in quasi 100 anni di storia degli Oscar: secondo il Sun, rilanciato negli Usa dal sito Drudgereport, l'Academy avrebbe messo in piedi una "strategia di emergenza" simile a quella adottata nel 2021 quando, al primo anno di Covid, si pensò a una cancellazione della cerimonia che venne poi spostata all'aperto. Rischi degli incendi a parte, anche stavolta sarebbe un fatto di di sensibilità e percezioni, mentre la città del cinema affronta la tragedia dei roghi. Il Board, di cui fanno parte almeno quattro individui che hanno perso la casa, ha già deciso di estendere la finestra di voto, prorogare le nomination al 23 febbraio, cancellare il pranzo dei candidati e rinviare i premi scientifici e tecnici. Secondo l'Hollywood Reporter, il sentimento prevalente è che lo show debba andare avanti sia pure con un tono meno frivolo che in passato e con un'enfasi sulla raccolta di fondi per le vittime degli incendi. Sarebbe lo stesso modo di pensare che ha indotto la Recording Academy a mantenere in programma per il 2 febbraio la serata dei Grammy alla Crypto.com Arena nel centro di Los Angeles trasformando magari la cerimonia in un evento a sostegno delle vittime del disastro e dei soccorritori. Tutto è però ancora fluido: molto dipenderà dall'andamento dei roghi nei prossimi giorni. Mentre altri premi slittano - i Critics Choice rinviati già due volte sono adesso in programma in febbraio - la macchina delle votazioni va comunque avanti: si chiuderanno venerdì pomeriggio con qualche giorno in più per agevolare, tra gli 800 e passa giurati, quanti risiedono nell'area disastrata. Oggi intanto sono uscite le candidature ai Bafta. Snobbati Luca Guadagnino per Challengers e Queer, Conclave di Edward Berger con 12 menzioni tra cui una per Isabella Rossellini e il thriller/musical di Jacques Audiard Emilia Perez con undici si sono aggiudicati il maggior numero di nomination in vista della cerimonia del 16 febbraio. Bene ha fatto anche The Brutalist, con nove candidature tra cui una ad Adrien Brody miglior attore protagonista. Seguono Wicked e Dunes parte seconda con 7 a testa. Anora, già Palma d'Oro a Cannes 2024, è in corsa come miglior film assieme, fra gli altri, a A Complete Unknown, biopic su Bob Dylan interpretato da Timothee Chalamet. Sei nomination sono andate inoltre a sorpresa a Kneecap, docu-fiction nordirlandese, in pole position come miglior film britannico dell'anno.