Pietro Leopoldo, Giani racconta il granduca delle riforme
EUGENIO GIANI, PIETRO LEOPOLDO IL
GRANDUCA DELLE RIFORNE (GIUNTI, PP 204, EURO 16)
La storia di Pietro Leopoldo Asburgo Lorena, dalla sua
formazione alla corte di Vienna alla guida per del Granducato di
Toscana fino al ritorno in patria nei panni dell'imperatore
d'Austria. Un libro dal quale emerge soprattutto la sua figura
di governante visionario e riformatore. "La lezione che Pietro
Leopoldo ci dà è proprio quella del Granduca delle riforme:
quando lui abolisce la pena di morte, primo al mondo, dà il
senso di come la politica delle riforme sia quella che viene
apprezzata nell'arco dei secoli". spiega detto Eugenio Giani,
presidente della Regione Toscana, autore di 'Pietro Leopoldo -
Il Granduca delle riforme', in occasione della presentazione
oggi a Firenze del volume.
Sono tanti, per Giani, gli spunti di riflessione che l'antico
sovrano offre alla Toscana di oggi, e non solo. "Innanzitutto -
sostiene - la valorizzazione della sanità pubblica per la grande
attenzione che lui vi pose, e consideriamo che fu il primo
sovrano che volle vaccinarsi. In secondo luogo, l'organizzazione
razionale ed efficiente dei comuni: se noi abbiamo in Toscana
273 comuni, va ricondotto al fatto che Pietro Leopoldo portò i
'mille popoli' nella sua riforma degli enti locali a circa 300
comuni, dando razionalità e ordine. In terzo luogo, il messaggio
che lui offri girando tutti i territori e poi decidendo:
conoscere per decidere. I chilometri che fece con i mezzi che
allora aveva dimostrano quanto fosse attento al rapporto diretto
con i suoi cittadini".
Pietro Leopoldo Asburgo Lorena, giovane rampollo di una delle
famiglie più potenti di Europa, varcò Porta San Gallo entrando
a Firenze il 12 settembre 1765: per un quarto di secolo avrebbe
governato il Granducato di Toscana trasformandolo in un
laboratorio di innovazione e modernità.