Colombia, gli scontri tra guerriglia ed ex Farc causano 80 morti
E' salito ad almeno 80 morti e 20
feriti il bilancio ancora provvisorio dei violenti scontri in
corso da 72 ore in Colombia tra guerriglieri dell'Esercito di
liberazione nazionale (Eln) e affiliati alle organizzazioni
criminali composte da dissidenti delle disciolte Forze armate
rivoluzionarie di Colombia (Farc). Lo riferisce il governatore
del dipartimento di Norte de Santander William Villamizar in una
conferenza stampa, lanciando un allarme su una imminente crisi
umanitaria nella regione.
Oltre mille famiglie e 400 contadini sono in fuga dall'area
teatro degli scontri. "Bambini, giovani, adolescenti, intere
famiglie arrivano senza niente, a bordo di camion, auto e
motociclette, con tutto quello che possono, a piedi, per evitare
di finire vittime di questo scontro", ha affermato Villamizar.
L'esodo è documentato dalle vittime che continuano a pubblicare
sui social media le immagini della disperata fuga.
Per il governatore la situazione "è piuttosto difficile e
complessa" soprattutto per il settore sanitario "già in stato di
emergenza" di fronte all'incapacità di assistere feriti e
sfollati.
Di fronte alla gravità della situazione Villamizar ha
lanciato un appello alle fazioni in conflitto per l'apertura di
"corridoi umanitari", mentre i primi profughi hanno intanto
raggiunto il vicino Venezuela dove il governo ha già predisposto
di un piano per assistere gli sfollati provenienti "dal Paese
fratello".
Secondo le autorità centinaia di persone sono tuttavia ancora
confinate in casa a causa degli sconti. A queste si aggiungono i
numerosi sequestri di leader comunitari, sindacalisti e
rappresentanti di associazioni contadine da parte dei militanti
dell'Eln che da giovedì hanno scatenato l'offensiva nella
regione di Catatumbo. La situazione più grave si registra nei
municipi di Hacari, Tibú, El Terra, Teorama, Abrego e
Convention, dove si concentrano anche 60 delle vittime, secondo
l'Ufficio del difensore pubblico.
I municipi sorgono nella povera regione rurale in cui Eln e
dissidenti delle ex Farc si contendono l'egemonia dei fiorenti
affari illeciti. Ultimo gruppo di guerriglia ufficialmente
ancora guidato da un'ideologia di sinistra e nazionalista l'Eln
è profondamente coinvolto nel traffico di cocaina ed è
considerato una delle organizzazioni criminali più potenti della
regione.
Il presidente colombiano Gustavo Petro, che all'inizio dei
combattimenti aveva immediatamente sospeso i negoziati di pace
in corso con l'Eln (già in fase di stallo dopo un attacco
mortale contro una base militare), ha accusato i guerriglieri di
"crimini di guerra".