Svolta Trump, dossier Jfk e Martin Luther King pubblici
Donald Trump ordina che vengano declassificati e pubblicati i dossier sugli omicidi del presidente John Fitzgerald Kennedy, di suo fratello Robert F. Kennedy e del leader dei diritti civili Martin Luther King. "Tutto sarà rivelato. La gente lo attende da anni, decenni", ha detto il presidente nello Studio Ovale firmando il decreto esecutivo che consente la pubblicazione dei documenti. "Date questa penna", quella usata per la firma, a "Robert F. Kennedy Jr", ha aggiunto riferendosi al figlio di Bob Kennedy e nipote di Jfk, che ha scelto come suo ministro della sanità. Kennedy Jr si è detto in passato convinto che la Cia abbia giocato un ruolo nella morte di suo zio e che ci siano prove anche di un suo coinvolgimento nella morte di suo padre. "Gli americani meritano trasparenza e la verità. E' nel nostro interesse nazionale pubblicare finalmente i dossier degli omicidi senza ritardi", si legge nel provvedimento, nel quale Trump afferma che conoscere quanto accaduto è "nell'interesse pubblico". Nei 15 giorni a partire dalla firma del decreto, il presidente riceverà un piano dettagliato della pubblicazione dei documenti relativi alla morte di Jfk. Per i dossier su Robert F. Kennedy e Martin Luther King ci vorrà più tempo: il piano per la pubblicazione sarà presentato a Trump entro 45 giorni. Molti dei documenti relativi alla morte di Jfk sono già pubblicati, anche se in versione parziale con molte aree oscurate. Nonostante gli sforzi di diversi presidenti, incluso Trump nel primo mandato, la Cia, il Pentagono e il Dipartimento di Stato rifiutano anche la declassificazione di molti documenti per proteggere l'identità delle loro fonti. Il presidente Kennedy fu uccio a Dallas nel novembre 1963. La polizia fermò come sospettato Lee Harvey Oswald, ucciso due giorni dopo da un colpo di arma da fuoco sparato da Jack Ruby. Una catena di eventi che ha alimentato teorie cospirazioniste. Robert F. Kennedy invece fu ucciso nel 1968 a Los Angeles dopo aver vinto le primarie presidenziali della California. A sparargli Sirhan Sirhan, a cui nel 2023 dopo 55 anni di carcere è stata negata la richiesta di libertà vigilata, perché l'uomo è stato ritenuto ancora troppo pericoloso. Nel 1968 venne ucciso anche Martin Luther King da James Earl Ray, che confessò di essere il killer e poi ritrattò, cercando di venir prosciolto fino alla morte nel 1998.