Andrea Sempio ora 'sta male', tra poche ore il test

A poche ore dall'esame del dna programmato per domattina alle 10, Andrea Sempio "sta male". A descrivere con queste parole lo stato d'animo del 37enne, nuovamente indagato per l'omicidio di Chiara Poggi, è il suo avvocato Massimo Lovati, che ha spiegato di non essere ancora riuscito a incontrarlo dopo la diffusione della notizia nella tarda mattinata di ieri.
"Lo vedrò domani", ha detto. "Lo accompagnerò a fare il test". Dopo che la scorsa settimana ha ricevuto l'avviso di garanzia con cui è stato invitato a sottoporsi ai prelievi per gli accertamenti sul Dna, negando l'assenso, l'esame è stato infatti disposto in modo coattivo.
"Domani non può fare nulla - ha detto il legale -, deve sottoporsi al test". Il prossimo passo del difensore sarà poi quello di incontrare la pm di Pavia Valentina De Stefano, già venerdì prossimo, "per cercare di capirci qualcosa di più", in quanto l'uomo era già stato al centro di indagini, archiviate, tra il 2016 e il 2017. Proprio oggi Sempio compie 37 anni. Ne aveva 19, quando Chiara Poggi è stata uccisa il 13 agosto del 2007 nella villetta in cui viveva con la famiglia a Garlasco. Lui era un amico di Matteo, il fratello minore di Chiara, frequentava abitualmente l'abitazione di via Pascoli e avrebbe avuto contatti telefonici con casa Poggi anche prima del delitto. Nove anni dopo l'omicidio, la difesa di Stasi, all'epoca già condannato in via definitiva, aveva sollecitato le indagini su di lui, trovando una corrispondenza tra il ragazzo e il profilo del Dna maschile isolato sulle unghie della vittima. Un materiale genetico però "inutilizzabile" per la Procura, allora guidata da Mario Venditti, che aveva chiesto e ottenuto l'archiviazione. Le tracce biologiche rinvenute sulle mani di Chiara adesso sono state ritenute utilizzabili e compatibili con quelle di Sempio.
Da verificare, anche la compatibilità della grandezza delle impronte repertate sul luogo del delitto con la taglia delle sue scarpe, e le impronte digitali lasciate dall'assassino in casa.
"Distrutto" per la nuova inchiesta a suo carico, l'amico del fratello della vittima si è preso alcuni giorni di ferie dal negozio di telefonia in cui lavora. "Deve vendere telefoni al pubblico - ha osservato il suo avvocato - e non se la sentiva di incontrare delle persone". Il 37enne infatti "non regge il colpo" e, come aveva precisato Lovati subito dopo la notizia dell'iscrizione, Sempio ribadisce di essere innocente.