Onu, 'l'intelligenza artificiale genera contenuti sessisti'
Gli strumenti di intelligenza
artificiale più popolari al mondo sono alimentati da programmi
di OpenAI e Meta che mostrano pregiudizi contro le donne: lo
afferma uno studio pubblicato oggi dall'Unesco.
I più grandi attori nel campo multimiliardario
dell'intelligenza artificiale 'addestrano' i loro algoritmi su
grandi quantità di dati in gran parte estratti da Internet, che
consentono ai loro strumenti di scrivere nello stile di Oscar
Wilde o creare immagini ispirate a Salvador Dalì, osserva lo
studio. Ma i loro risultati sono stati spesso criticati perché
riflettono stereotipi razziali e sessisti, così come per
l'utilizzo senza permesso di materiale protetto da copyright.
Gli esperti dell'Unesco hanno testato l'algoritmo Llama 2 di
Meta e GPT-2 e GPT-3.5 di OpenAI, il programma che alimenta la
versione gratuita del popolare chatbot ChatGPT. Lo studio ha
rilevato che ciascun algoritmo - noto nel settore come Large
Language Models (Llm) - mostrava "prove inequivocabili di
pregiudizio contro le donne". In particolare, i programmi
generavano testi che associavano i nomi delle donne a parole
come "casa", "famiglia" o "bambini", ma i nomi degli uomini
erano collegati ad "affari", "stipendio" o "carriera". Inoltre,
mentre gli uomini venivano ritratti in lavori di alto rango come
insegnanti, avvocati e medici, le donne erano spesso prostitute,
cuoche o domestiche.