21/05/2024 15:47:00

Perquisizioni alla fondazione Milano-Cortina, indagato ex ad

Pm, corruzione e turbativa d'asta. Indagini sui servizi digitali. Abodi: 'Indagine dispiace, ma non preoccupati'
Perquisizioni alla fondazione Milano-Cortina, indagato ex ad

Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza sta effettuando perquisizioni, ordini di esibizione e ispezioni di sistemi informatici nelle sedi di Fondazione Milano-Cortina 2026 e di una società di Orvieto a cui sono stati assegnati i servizi digitali per l'evento. L'operazione - coordinata dai pm di Milano Francesco Cajani e Alessandro Gobbis e dall'aggiunto Tiziana Siciliano - è estesa anche agli uffici di Deloitte, subentrata all'azienda umbra. Le accuse sono corruzione e turbata libertà d'incanto a carico di tre persone, nessuna delle quali è un dirigente o dipendente attuale della Fondazione.

I tre indagati, secondo quanto si è appreso, sono l'ex ad della Fondazione Milano-Cortina, Vincenzo Novari, un ex dirigente della fondazione e l'ex rappresentante legale della Vetrya, ora Quibyt, che si era aggiudicata l'incarico per lo sviluppo dei servizi digital delle Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026.

Per "favorire l'affidamento delle gare relative al cosiddetto ecosistema digitale" alla Vetrya, l'ex ad della Fondazione Milano-Cortina 2026 Vincenzo Novari e l'ex dirigente Massimiliano Zuco avrebbero ricevuto da Luca Tomassini, rappresentante legale della società che si aggiudicò gli appalti, "somme di denaro e altre utilità", come "l'auto Smart per Zuco, pagata direttamente da Tomassini tramite Vetrya fin dal novembre 2019". Quelle gare, poi, sarebbero state assegnate alla società con fatture emesse per i lavori "da parte di Vetrya e Quibyt", entrambe amministrate da Tomassini, e pagate dalla Fondazione "per importi complessivamente non inferiori" a quasi 1,9 milioni di euro. L'inchiesta per corruzione e turbativa d'asta, come si legge nel decreto di perquisizione della Procura di Milano, vede indagati Novari, Tomassini e Zuco per fatti che vanno dal marzo 2020 al marzo 2021.

C'è anche il presunto tentativo di 'pilotare' il televoto per la scelta del logo di Milano-Cortina 2026 nell'indagine della Procura di Milano in cui si ipotizzano corruzione e turbativa d'asta in merito agli appalti dei servizi di digitalizzazione per l'evento. Come si legge nel decreto di perquisizione, Massimiliano Zuco, ex dirigente indagato con l'ex ad Vincenzo Novari, "attivo in interlocuzioni" con Luca Tomassini, il legale rappresentante di Vetrya, pure lui indagato, con il quale avrebbe insistito affinché uno dei due loghi relativi all'evento "oggetto di 'televoto' pubblico (...) avesse la meglio sull'altro".

"Ne siamo stati informati come voi, aspettiamo di capire. La Guardia di Finanza fa un lavoro egregio e ha il nostro sostegno. Ora vediamo le risultanze dell'indagine che non è mai motivo di soddisfazione e orgoglio, ma nemmeno di preoccupazione". Lo ha detto il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi commentando le perquisizioni sulla fondazione Milano-Cortina. "La fondazione deve essere ed è una casa di vetro - ha aggiunto -. E chiunque voglia guardarci dentro deve trovare le risposte sulla trasparenza e sui comportamenti gestionali". 

"C'è massima disponibilità nel fornire tutte le carte, ma penso che ancora una volta, al di là della speranza che ci sia bontà nell'operato e garanzia dell'innocenza, lo sport in termini di immagine sia vittima di tutto questo". Lo ha detto il presidente del Coni e della Fondazione Milano-Cortina, Giovanni Malagò, in merito alle perquisizioni dalla GdF in Fondazione. "La procura voleva chiarimenti su posizioni che riguardano tre persone: l'ex ad, un responsabile di settore e un imprenditore - ha aggiunto -. Ricordo poi che il Cio chiese e pretese una presidenza legata allo sport e un ad legato e designato dal mondo della politica".

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