Iceberg festeggia 50 anni da incubatore di talenti
Ha 50 anni, ma non li dimostra.
Sarà perché "siamo sempre stati un incubatore di talenti" dice
Paolo Gerani, amministratore delegato di Iceberg, brindando a
bordo passerella, alla Milano Fashion Week, al mezzo secolo di
vita del marchio lanciato dalla sua Gilmar, e in particolare da
mamma Giuliana.
Fu lei, nel 1974, a sentire il cambiamento nell'aria,
individuando nello sportswear il futuro del vestire e in
Jean-Charles de Castelbajac il designer su cui scommettere. Fu
lui a inventare Iceberg fin dal nome, rimanendo poi alla guida
creativa del brand per tredici anni e dandogli la sua impronta,
fatta diforme pure e modulari e mescolanza di materiali, a
partire dalla maglia, usata come un manifesto, decorata da
personaggi dei cartoni animati e motivi pop. Uno stile esaltato
da campagne celebri con protagonisti come Andy Warhol, scattate
da Oliviero Toscani negli anni'80.
Dopo Castelbajac, sono stati molti i talenti scelti un attimo
prima di diventare famosi: Anna Sui, Marc Jacobs, Dean e Dan
Caten, Giambattista Valli, Kim Jones e infine James Long, ancora
oggi alla guida creativa del brand. Una storia raccolta nel
volume Iceberg 1974-2024 Rewind-Fast Forward, in uscita a
ottobre per La Nave di Teseo, disegnato da Luca Stoppini e
curato da Angelo Flaccavento. Il libro è stato presentato in
anteprima, proiettato sulle pareti della Pelota di via Palermo,
che hanno ospitato anche lo show della collezione per la
prossima estate: un omaggio a Jean Charles de Castelbajac ma
anche al periodo di Dean e Dan Caten, oggi alla guida del loro
marchio Dsquared, in prima fila alla sfilata del marchio che, a
inizio Duemila, diede loro fiducia per la prima volta. "Se siamo
qui oggi - conclude Paolo Gerani - è proprio per l'essere stati
un vero incubatore di talenti, abbiamo dato una chance a
creativi in cui non credeva nessuno". La fiducia oggi è riposta
in James Long, che per la prossima estate ha giocato tutto
sull'energia del colore, tra polo di rete di lurex e trench, in
una celebrazione senza nostalgia della storia del brand.