15/01/2025 11:39:00

Regione Valle d'Aosta, 'nessuna pressione antiabortista emersa'

Terminata indagine interna dopo segnalazione di un'associazione
Regione Valle d'Aosta, 'nessuna pressione antiabortista emersa'

Al termine di "un'indagine approfondita", in Valle d'Aosta "non è emerso alcun comportamento anomalo o episodio che possa avvalorare o aver avvalorato" le presunte pressioni contro l'aborto in presidi sanitari pubblici del territorio regionale segnalate dall'associazione Centro donne contro la violenza di Aosta. Lo ha detto l'assessore alla Sanità della Valle d'Aosta, Carlo Marzi, rispondendo in Consiglio regionale a un'interpellanza del gruppo Lega sul caso che nell'aprile dello scorso anno era salito alla ribalta nazionale. Secondo l'associazione, dei volontari avrebbero imposto "l'ascolto del battito fetale" alle donne intenzionate ad abortire, promettendo anche "sostegni economici o beni di consumo". Il tutto "con il preciso intento di dissuaderle" dalla loro scelta.
    Marzi ha riferito che "l'azienda Usl aveva avviato un'indagine approfondita, affidata al direttore della Struttura complessa di Ostetricia e ginecologia e al direttore di Area territoriale, al fine di poter escludere eventuali episodi isolati di comportamenti scorretti". "L'azienda Usl - ha detto Marzi - ha inoltre rilevato che l'associazione che aveva sollevato la questione non è stata in grado di fornire elementi utili a circostanziare o supportare quanto affermato". Quindi "le verifiche condotte non hanno individuato situazioni di indebite interferenze o pressioni sui pazienti all'interno delle strutture sanitarie regionali".
    L'assessore inoltre ha spiegato che "eventuali azioni di tutela dell'immagine non sono di competenza della Regione" ma dell'azienda Usl, "pertanto le valutazioni non spettano all'avvocatura regionale, che comunque abbiamo interpellato per un parere in merito".
   

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