Brasile, licenze per acquisto armi al livello più basso dal 2004
Le regole più stringenti
introdotte dal governo brasiliano di Luiz Inacio Lula da Silva
due anni fa hanno portato a un calo sensibile delle nuove
licenze per l'acquisto di armi da fuoco nel Paese. Secondo i
numeri diffusi dalla polizia federale, i permessi concessi lo
scorso anno sono stati 25.128, in calo del 12% rispetto al 2023
e dell'81% rispetto al 2022, ultimo anno in cui sono state in
vigore le più permissive norme (per possesso e porto di armi,
oltre che per le tipologie e il numero di armi e munizioni
acquistabili) approvate dal governo di Jair Bolsonaro.
Le registrazioni hanno così raggiunto il livello più basso
dal 2004, anno successivo alla pubblicazione della prima legge
organica sulle armi. Il numero record di permessi è stato
registrato dal 2008 al 2010 quando - per effetto della nuova
legge - divenne obbligatorio dichiarare il possesso di armi da
fuoco acquisite fino al 2003.
In una dichiarazione a Poter360, il professore di diritto
dell'Università di Brasilia Welliton Caixeta Maciel ha affermato
che "con un maggiore controllo dello Stato sulle armi da fuoco,
si impedisce che queste vengano utilizzate indebitamente per
scopi criminali, incidendo sul potere di fuoco delle
organizzazioni criminali. Tutte queste misure hanno un impatto
diretto sulla sicurezza pubblica, sulle istituzioni di sicurezza
e sul senso di sicurezza dei cittadini", afferma.